(20.02.2024) Aedes.PCM in pillole: Rinforzo con FRCM con verifica non soddisfatta.
Oggi in questa nuova 'pillola' di PCM esaminiamo il caso di maschi in muratura rinforzati con FRCM ma con verifica di sicurezza non soddisfatta.
Generalmente, il rinforzo con FRCM si progetta per garantire la sicurezza rispetto alla parete originaria non consolidata, ma in alcuni casi l'obiettivo non viene raggiunto: la verifica a pressoflessione complanare risulta non soddisfatta anche per il maschio rinforzato. Questa situazione viene gestita principalmente in Analisi Statica Non Sismica, la prima analisi che deve essere studiata e messa a punto in tutti i casi di edifici esistenti da sottoporre a verifica di sicurezza.
A proposito, tenere sempre presente che è inutile sondare i risultati della pushover prima di aver stabilizzato l'analisi statica non sismica, particolarmente in modelli complessi dove lo schema del telaio equivalente deve essere costruito nel modo migliore possibile.
L'analisi dei risultati nei domini di resistenza chiarisce la situazione dell'elemento strutturale rinforzato che non soddisfa la verifica a pressoflessione.
Un primo caso, che può presentarsi in edifici alti, riguarda pareti poste ai piani più bassi e fortemente caricate: lo sforzo normale elevato può condurre il punto di sollecitazione (N,M) fuori dal dominio (dal lato della compressione), ed in tal caso il rinforzo con FRCM non è in grado di garantire la sicurezza.
Meno immediata è la comprensione di una verifica non soddisfatta in un altro caso, ossia quando il corrispondente punto di sollecitazione è interno al dominio: un esempio di questo tipo è rappresentato nell'immagine a lato.
La verifica risulta non soddisfatta in quanto le linee guida per gli interventi di consolidamento con FRCM (CNR-DT 215/2018, §4) indicano che, in analisi statica non sismica, l’incremento di capacità degli elementi rinforzati non può essere superiore al 50% della capacità dell’elemento non rinforzato. Nel caso in figura, ad esempio, il momento sollecitante (2.17 kNm) eccede il 150% del momento resistente del maschio non rinforzato (1.37 kNm) e la verifica risulta, quindi, non soddisfatta.
In entrambe le situazioni descritte, una diversa tecnica di intervento (ad esempio un intervento che comporti un incremento di sezione resistente) può risultare più efficace del rinforzo con FRCM.