(12.11.2019) Articolo su Ingenio di Mariani e Pugi: "La componente sismica verticale è sempre da considerare perchè rilevante vicino e lontano dalla sorgente".
La Ricerca ha consentito la focalizzazione di alcuni punti chiave:
① la componente verticale e' fondamentale: l'accelerazione e' un vettore spaziale
② la spazialita' dell'accelerazione e' confermata vicino e lontano dalla sorgente
③ il comportamento del moto sismico contiene la firma del "caos"
④ le forze inerziali sono di tipo impulsivo e agiscono sulle costruzioni con intensita' e direzione continuamente variabili.
Mediante un software originale appositamente creato, l'accelerazione sismica viene rappresentata in un grafico attraverso la traiettoria 3D descritta dal vettore: viene cosi' visualizzato il reale moto sismico del terreno.
Nell'immagine a lato, l'evento sismico di Castelluccio di Norcia del 30 ottobre 2016.
Ogni evento, ogni terremoto ha la sua curva 3D, la propria firma del "caos".
La generazione delle curve tridimensionali è stata eseguita grazie ai dati resi disponibili dagli archivi INGV: ITACA (Italian accelerometric archive). Nella Ricerca si è fatto riferimento a gruppi di stazioni relative a 8 recenti eventi significativi, poste a diversa distanza dalla sorgente.
Alla luce di quanto esposto nella Ricerca risulta evidente che non esistono motivazioni fondate per limitare gli effetti dell'accelerazione sismica verticale ad un sottoinsieme di siti.
Nelle valutazioni della risposta sismica delle costruzioni, la componente verticale deve quindi essere considerata sull'intero territorio nazionale e cio' e' attuabile operando in completo accordo con la Normativa Tecnica per le Costruzioni (NTC 2018).
Ai fini della sicurezza, quale concetto ineludibile nella vita professionale, e' assolutamente ingiustificabile ignorare la realtà fisica spaziale del fenomeno sismico, che contiene la componente verticale.
Il software Aedes.PCM implementa gli algoritmi resi pubblici da Massimo Mariani e Francesco Pugi, consultabili negli articoli pubblicati da Ingenio.
E' oggi possibile quindi operare in campo professionale applicando gli effetti della componente sismica verticale.
Ulteriori progressi (Ricerca in corso di Mariani e Pugi) riguarderanno gli effetti impulsivi delle azioni sismiche e gli interventi di consolidamento volti a contenere gli effetti spaziali disgregativi delle accelerazioni sismiche.
Questi contenuti sono stati recentemente illustrati al Convegno di Pavia del 30 ottobre scorso nell'ambito del Tour 2019 di Ingenio: "Studio e progettazione del miglioramento delle strutture esistenti in fase di quiete sismica e in fase sismica".
A questo link sono disponibili le registrazioni video degli interventi di Massimo Mariani e di Francesco Pugi.