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Università IUAV di Venezia
SOMMARIO
Università IUAV di Venezia
Dipartimento di Culture del Progetto
Direttore del Dipartimento: Prof. prof Piercarlo Romagnoni
Tesi di laurea: Monitoraggio strutturale per la verifica della vulnerabilità sismica di strutture complesse
Laureandi: Maria Agrestini, Mattia Dal Dosso
Relatore: Prof. Giosuè Boscato
Licenza Aedes.PCM Academy: A0013
codice chiave hardware USB: MKTQMNTQ
autorizzazione in data: 17.07.2023
La tesi riguarda lo studio di Palazzo Cà Farsetti a Venezia: un palazzo storico che si affaccia sul Canal Grande e nel quale è collocata la sede del comune di Venezia.
Il palazzo è stato realizzato in fasi, si ritiene che una prima fase costruttiva possa risalire alla fine dell’ XI secolo con le forme tipiche della casa fondaco, alla quale sono attribuibili caratteri veneto-bizantini.
Circa alla stessa epoca, durante il 1200, viene fatto risalire il prospetto su Campo San Luca, ritenuto essere stato l’ingresso principale originario al palazzo, ma verso la fine del 1800 tale ingresso non risultava più
riconoscibile per effetto dell’addossamento di altre costruzioni come visibile sia dalle mappe Napoleoniche dei primi dell’800 sia da quelle del successivo catasto austriaco.
Similmente a Cà Loredan, si ritiene che il corpo originario fosse limitato ai primi due livelli fronte canale, successivamente elevati al terzo e al sottotetto.
Fig. 1 - Fasi costruttive
Dalla documentazione nota, risulta che nel dicembre del 1524 il palazzo venne interessato da un grosso incendio che, oltre a comportare il crollo del tetto, determinò rilevanti danni anche all’edificio che per tale motivo venne restaurato con il probabile rifacimento anche della facciata fronte canale.
Nei primi anni del '700 si ritiene venne apportato un nuovo restauro che ha visto la realizzazione dello scalone d’onore parzialmente aggettante, con la superiore lanterna a sezione ottagonale quale elemento per attingere alla luce dall’alto.
Successivamente nel 1979 venne acquistato dalla Congregazione Municipale di Venezia anche l’ultimo immobile posto verso il fondo con affaccio su Calle Loredan ma, a differenza del precedente corpo, quest’ultimo risulta di fatto staccato dal corpo principale e anche dotato di un piano ammezzato.
Colonne e marmi della facciata verso il canale si ritiene siano stati completamente sostituiti nel 1874 conservandone però il disegno originario.
Su Calle Loredan si trova l’ingresso secondario corrispondente al civico 4134, che consente l’accesso ad una scala e all’ascensore.
Successivamente, sino ai nostri giorni, si sono succeduti interventi di minore rilevanza mirati a rendere maggiormente funzionali gli spazi uffici dislocati nell’edificio.
Ai fini della tesi Cà Farsetti è stato scelto in primis per la complessità e l’eterogeneità tecnologica e strutturale, nonché per la sua rilevanza storica, architettonica e paesaggistica.
Cà Farsetti (o Palazzo Dandolo Farsetti) è un palazzo veneziano, situato nel sestiere di San Marco e affacciato sul Canal Grande, poco distante dal Ponte di Rialto.
Fig. 2 - Inquadramento dell'area (da Google Earth)
Fig. 3 - Vista aerea del palazzo (da Google Earth)
Fig. 4 - Stato di fatto
Fig. 5 - Immagine storica di Cà Farsetti e Cà Loredan
Fig. 6 - Spaccato assonometrico del palazzo
Cà Farsetti, secondo la Direttiva 9/2/2011, è un edificio ad interesse strategico che deve essere sottoposto, a cura dei rispettivi proprietari, ad una verifica per stabilirne il grado di sicurezza nel caso di evento sismico.
L’obiettivo della tesi è quello di analizzare il comportamento strutturale dell’edificio al fine di definirne la vulnerabilità sismica attraverso un approccio conoscitivo e di analisi organizzato nelle seguenti fasi:
• Analisi storica
• Analisi dello stato di fatto attraverso rilievo architettonico, rilievo del quadro fessurativo, rilievo materico
• Prove sperimentali locali di tipo non distruttivo per la conoscenza della struttura; prove soniche per la conoscenza qualitativa delle strutture murarie e per la determinazione, in modo indiretto, dei parametri meccanici
• Prove globali di identificazione dei parametri dinamici (frequenze proprie, forme modali e coefficienti di smorzamento) finalizzate a riconoscere i macro-volumi e i macro-elementi a comportamento omogeneo ed individuare i potenziali meccanismi di collasso ed i punti di criticità tra le parti
• Modellazione agli elementi finiti calibrata su base sperimentale per analizzare la vulnerabilità sismica
• Analisi parametrica del comportamento strutturale al variare delle condizioni al contorno e del grado di interazione tra gli elementi strutturali costituenti (diaframmi orizzontali rigidi o elastici, efficacia o meno della connessione tra le pareti, comportamento scatolare o per parti) attraverso l’analisi del modello numerico calibrato su base sperimentale
• Studio dei possibili interventi di riabilitazione strutturale e confronto