(05.09.2014) Segnaliamo in questo articolo la tesi di laurea pubblicata in sintesi nel n. 4/2014 della Rivista "Bollettino Ingegneri - Mensile di Ingegneria ed Architettura" di Firenze: "Irregolarità nelle pareti murarie: confronto fra telai equivalenti e continuo nonlineare", Autore: Ing. Manuel Berti, Relatori: Prof. Ing. Paolo Spinelli, Prof. Ing. Claudio Borri, Dott. Ing. Luca Salvatori.
Lo studio è molto interessante; va nella giusta direzione di confrontare modellazioni più rigorose con il metodo a telaio equivalente, con l'obiettivo di giungere - quando sarà possibile - ad opportuni fattori correttivi.
E' noto che il metodo a telaio è a tutt’oggi consigliato nei documenti normativi di riferimento (inclusi gli EuroCodici) ed è proposto in molte Ricerche italiane e internazionali: ha il grande merito di unire semplicità a potenza di calcolo.
Contemporaneamente, come Aedes da sempre sostiene, è molto importante rivolgersi alla Ricerca per l'utilizzo di software evoluti al fine di 'tarare' adeguatamente le tecniche più semplici offerte ai Professionisti: proprio in questo ambito si colloca l'articolo citato.
E' stata inizialmente considerata una parete regolare sottoposta a prova sperimentale (presso l'Università di Pavia), per la quale era quindi noto il comportamento reale.
La modellazione come continuo non lineare, condotta con il software DIANA, e la modellazione a telaio equivalente, con il software Aedes PCM, hanno condotto a risultati in ottimo accordo con i valori sperimentali.
A partire da questa premessa, la modellazione a continuo è stata poi assunta come rappresentativa del comportamento reale per studiare l'influenza delle irregolarità delle aperture sulle analisi condotte con il metodo a telaio equivalente.
Sono stati ottenuti interessanti risultati, con scarti contenuti per la rigidezza e la forza ultima, e con maggiori differenze per lo spostamento ultimo: l'origine di tali differenze va ricercata nella definizione del drift ultimo proposta dalla Normativa vigente (D.M. 14.1.2008 e Circolare attuativa).
Concordiamo con l'Autore sulle perplessità relative alla definizione normativa dei drift a taglio e a pressoflessione in base al solo parametro geometrico relativo all'altezza della parete (il drift è una frazione dell'altezza, dipendente dal tipo di crisi a taglio o a pressoflessione).
Si osservi che PCM consente già in input la modifica dei drift per ogni singola parete (usando quindi valori diversi da quelli proposti dalla Norma), e ulteriori sviluppi potranno condurre al calcolo dei drift in base al livello di compressione e alla snellezza. Studi in tal senso sono stati recentemente condotti dal Prof. Spinelli, e la Aedes seguirà con attenzione questi sviluppi.
Speriamo anche che queste modifiche, insieme ad altre relative agli edifici in muratura e più in generale all'analisi strutturale statica e sismica, siano recepite nei prossimi aggiornamenti normativi, da tempo attesi. In tal modo, i software professionali, che necessariamente devono aderire alle richieste della Norma, potranno incrementare l'affidabilità delle elaborazioni anche nei casi di edifici irregolari.