(02.10.2018) Aedes presenta i nuovi sviluppi della Ricerca sugli effetti negativi del sisma verticale, un percorso di indagine condotto da Massimo Mariani e Francesco Pugi.
Dopo il primo lavoro:
Effetti negativi del sisma verticale sul comportamento delle pareti esistenti in muratura
che ha introdotto l'analisi delle conseguenze delle accelerazioni verticali sui pannelli murari, Ingenio presenta i piu' recenti sviluppi nel nuovo articolo:
Sisma verticale: amplificazione della vulnerabilita' degli edifici esistenti in muratura, di Massimo Mariani e Francesco Pugi, con la collaborazione di Alessio Francioso.
L'indagine viene trasferita dai singoli pannelli verso gli edifici reali, con la finalita' di focalizzare gli effetti negativi delle azioni sismiche verticali sulla valutazione di sicurezza degli edifici stessi.
Qui e' disponibile il documento completo.
Con i prossimi aggiornamenti di PCM potranno essere eseguite in pushover tutte le combinazioni direzionali: X, Y, XY, XZ, YZ, XYZ, in completo accordo con quanto disposto dalla Normativa ai punti §7.3.5 del D.M.17.1.2018 e §C7.3.5 della Circolare.
Il Progettista valutera' cosi' l'effetto della componente verticale al fine di raggiungere la sicurezza massima fra tutte le combinazioni analizzate.
Nell'immagine qui riportata:
(1) curve pushover in assenza e in presenza di sisma verticale, facendo riferimento, per l’edificio modello, all’accelerazione al suolo prevista da normativa (ag=0.186 g). Il punto evidenziato su ognuna delle due curve individua la capacita' di spostamento per SLV, mentre la linea tratteggiata indica la domanda di spostamento. Le variazioni su capacita' di resistenza e di spostamento ultimo, e di conseguenza sulla domanda, determinano la diminuzione dell’indicatore di rischio sismico ζE
(2) pietrame disordinato di scarsa qualita': riduzione dell’indicatore di rischio sismico ζE in seguito all’applicazione della componente verticale del sisma per valori crescenti dell’accelerazione al suolo. Per l’edificio modello i risultati confermano riduzioni che vanno da -15/-20% nel caso di accelerazione secondo Normativa, fino a -60% per agV=0.60 g, ed ancora oltre per valori più elevati di agV. Tali percentuali di riduzione caratterizzano in modo sostanzialmente analogo le diverse qualita' murarie (l'indagine ha studiato la muratura in pietrame irregolare con diversi livelli di qualita', migliore in caso di buone caratteristiche o interventi di consolidamento)
(3) confronto dei risultati delle elaborazioni fra assenza e presenza di sisma verticale: ζE e' riportato in funzione dell’accelerazione al suolo e della qualita' muraria. L'amplificazione della vulnerabilita' degli edifici esistenti in muratura a causa del sisma verticale si traduce nella riduzione degli indicatori di rischio sismico.
Dalle Conclusioni della Ricerca:
"Almeno per gli edifici in muratura irregolare, questa indagine conferma analiticamente, nel completo rispetto della Normativa vigente, quanto mostrato fisicamente dagli eventi sismici: il sisma verticale determina una maggiore vulnerabilita', e da questo segue l'opportunita' di considerarne gli effetti negativi nel processo di valutazione della sicurezza, in tutti i campi operativi (prevenzione di edifici integri soggetti a possibili eventi; studio di agibilita' di edifici interessanti da eventi; interventi di consolidamento)."